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The Cantillon Effect

Non c’è giorno che il nostro team non abbia conversazioni sulla divaricazione strabica tra i mercati e l’economia reale, tra Wall Street e Main Street, il Nasdaq che aggiorna i nuovi massimi dell’anno e la disoccupazione che aggiorna i nuovi massimi del secolo…

Proviamo a dare un punto di vista su quanto sta accadendo, ancora una volta dare un’occhiata alla storia dei comportamenti economici, potrebbe aiutarci.

Nel mese di Aprile, il Governo degli Stati Uniti ha passato un pacchetto di salvataggio di alcuni trilioni di dollari, assolutamente omnicomprensivo se si pensa ai destinatari finali: sanità, amministrazioni locali, banche, grandi e piccole società, disoccupati.

Questo denaro è per tutti o verrà riversato prevalentemente nei mercati finanziari, come si potrebbe desumere dall’andamento delle variabili economiche e finanziarie poco sopra menzionate?

Nel XVIII secolo, l’economista e filosofo Richard Cantillon nel suo “Essai sur la Nature Du Commerce en General“, spiega che i benefici derivanti dalla munificenza di uno Stato, dipendono dall’organizzazione dello Stato stesso: più vicini si è al re, più alte le possibilità di avere dei vantaggi.

L’osservazione per cui la stampa di moneta ha conseguenze che impattano tramite il sistema dei prezzi, è definito “The Cantillon effect”.

Ai tempi di Cantillon, il denaro si identificava con l’oro e qui sotto riportiamo uno stralcio di una sua descrizione di cosa succede quando uno stato scopre una nuova miniera d’oro nel proprio territorio. E’ facile trovare grandi similitudini con la politica di Trump di rientro della produzione industriale negli Stati Uniti… nulla di nuovo insomma, rispetto al tema molto attuale del conflitto sul trade tra US e Cina.

When the overabundance of money from the mines has diminished the number of inhabitants in a state, accustomed those who remain to excessive expenditures, raised the prices of farm products and the wages for labor to high levels, and ruined the manufactures of the state by the purchase of foreign products by property owners and mine workers, the money produced by the mines will necessarily go abroad to pay for the imports. This will gradually impoverish the state and make it, in a way, dependent on foreigners to whom it is obliged to send money every year as it is extracted from the mines. The great circulation of money, which was widespread in the beginning, ceases; poverty and misery follow and the exploitation of the mines appears to be only advantageous to those employed in them and to the foreigners who profit thereby

This is approximately what has happened to Spain since the discovery of the Indies. As for the Portuguese, since the discovery of gold mines in Brazil, they have nearly always used foreign articles and manufactured goods; and it seems that they worked the mines only for the account and advantage of foreigners. All the gold and silver that these two states extract from the mines does not supply them with more precious metal in circulation than others. England and France usually have even more.

Sostituiamo la capacità di estrarre oro dalle miniere con la possibilità di stampare denaro e torniamo ai giorni nostri, con evidenze forse più estreme; istituzioni finanziarie, private equity ed hedge funds hanno tratto il massimo beneficio dal money printing insieme ai paesi da cui gli Stati Uniti importano (si pensi anche alla polemica sul surplus primario della Germania).

Secondo Cantillon dunque la circolazione della moneta non produce effetti di ridistribuzione neutrale, ma devono essere le istituzioni, politiche o finanziarie che siano, a riportare le cose su un piano di equilibrio sostenibile: si pensi a come il New Deal, tra gli anni 30 e 40, fosse stato concepito in primis come un canale alternativo per permettere all’industria, ai piccoli business e agli individui, di avere accesso ai finanziamenti, con la stessa rapidità delle grandi banche. Anche il Fondo Monetario Internazionale (IMF) era stato concepito inizialmente per garantire neutralità distributiva della moneta su scala globale.

Nelle ultime due crisi però, questo meccanismo non sta funzionando come nella teoria. Prendiamo ad esempio i mutui che sono il principale veicolo di trasmissione di denaro nelle mani di Main Street. Ecco cosa sta succedendo oggi su questo particolare segmento di mercato:

Nel dettaglio:

  • Bank of America alza lo scoring richiesto per accedere ai mutui ad Aprile da 660 a 720
  • JPMorgan da 680 a 720
  • Wells Fargo riduce l’ammontare massimo per singolo mutuo oltre al lending value

In un discorso del 2016, Janet Yellen parla di “eterogeneità” per spiegare che i meccanismi di trasmissioni delle politiche fiscali e monetarie non sono esattamente quelli dei manuali scolastici; di fatto conferma la visione di Richard Cantillon per cui il denaro non arriva a tutti in modo neutrale.

Nel gergo burocrate delle banche centrali, il tutto viene spiegato nel modo seguente:

Ritornando sempre ai giorni nostri, chiunque abbia accesso al mercato dei capitali, come ad esempio grandi banche e private equity, ha un sostegno immediato al momento in cui si materializzano i piani di salvataggio. La FED si muove con grande naturalezza nei mercati finanziari, stampa e muove trilioni a piacimento, in modo rapido e funzionale.

Non funziona così per i piccoli business che devono avere dei prestiti dalle banche private, non dunque da istituzioni politiche; non tutti i prestiti sono garantiti dal governo, le banche private devono pensare al ROE, a non distruggere il CET e a compensare azionisti e manager. Obiettivi di corto termine che mal si allineano con gli obiettivi di ripresa nel medio periodo di una nazione… E l’allineamento in economia è praticamente tutto!

Ecco l’evidenza di questo ennesimo salvataggio: se davvero si vuole andare verso un “V shape recovery”, per aumentare la base monetaria a disposizione in modo tale che il beneficio arrivi a tutti e non solo ai più vicini al Re, c’è solo un meccanismo che passa gioco forza da Governi e Banche Centrali; il canale privato, rallenta e non garantisce equità nella distribuzione. E dato che Wealth inequality è una delle parole d’ordine del nuovo decennio, prima che si arrivi a fasi in grado di scuotere la normalità ancora più di quanto non abbia fatto il social distancing, sarebbe importante riflettere su come risolvere il problema.

Chissà che riflessioni avrebbe fatto Richard Cantillon se proiettato Back to the future al 2020, avesse avuto modo di approfondire Blockchain e Bitcoin come sistema istantaneo di ridistribuzione neutrale del denaro nelle fasi di crisi?

Per chi non lo sapesse, il Bitcoin è stato concepito proprio durante la crisi di Lehman Brothers e sul block originario, sempre per capire quanto la Great Financial Crisis abbia influenzato chi ha mosso i primi passi in questo esperimento, era riportato il seguente messaggio:

Riprendendo il titolo di un articolo di The Times che faceva riferimento al fallimento del Governo inglese nel fermare la Grande Crisi Finanziaria.

Interessanti coincidenze.

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