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| | Pie in the sky

Pie In The Sky – 05 Dicembre

L’approfondimento visual del mese di Dicembre mette l’accento su dati legati all’inflazione e agli effetti delle recenti immissioni di liquidità sulle scelte d’investimento.


I dati Ocse sull’andamento dei salari medi annuali nel trentennio 1990 – 2020 dipingono uno scenario poco confortante per l’Italia: è infatti l’unico paese europeo in cui la variazione percentuale è di segno negativo. La Spagna, penultima in questa classifica, vede un +6.20%.


Il grafico sotto mostra come bitcoin si sia mosso in tandem con le aspettative di inflazione a 5 anni, seguendo i livelli di mercato attesi molto da vicino nel corso degli ultimi 12 mesi.


Il grafico riporta quella che probabilmente ad oggi rimane l’evidenza grafica più saliente nel mondo degli asset digitali: la sovra performance di Ethereum rispetto al Bitcoin sta rompendo i livelli massimi, indicando un aumento relativo della rilevanza del protocollo di smart contracts rispetto alla moneta digitale par excellence.


L’inflazione non è di certo un fenomeno circoscritto agli Stati Uniti. In Spagna, per esempio, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo ha registrato un +5.6% rispetto allo scorso anno, un livello mai raggiunto negli ultimi 20 anni e sfiorato solo in corrispondenza della crisi del 2009.


La tendenza rialzista delle aspettative inflattive sembra essersi moderata, situandosi agli stessi livelli di 8 mesi fa. Nonostante le numerose evidenze di spinte inflattive, la convinzione che l’inflazione sarà sotto controllo almeno entro pochi anni rimane piuttosto ancorata, come testimoniato dai breakeven forward a 5 anni, misura economico finanziaria che esprime le aspettative di inflazione da parte degli operatori di mercato.


Secondo le ultime pubblicazioni statistiche, il numero di cittadini americani che ha fatto richiesta per il sussidio di disoccupazione ha raggiunto i livelli più bassi dal 1969, 52 anni fa.


I livelli di liquidità depositati presso le banche commerciali americane non sono mai cresciuti ad un tasso così elevato su base due anni.


Secondo una ricerca di Bank of America, circa il 52% dei ritorni di mercato messi a segno dalle aziende comprese all’interno dell’indice S&P500 dal 2010 sono spiegati dalle misure espansive messe in atto dalla FED negli ultimi anni, e quindi non da un accrescimento degli utili, che invece spiegano circa 21% dei ritorni post Grande Crisi Finanziaria del 2008.


Gli investitori hanno riversato circa 900BN USD in fondi comuni azionari nel corso del 2021, più che mai rispetto agli ultimi 15 anni.


Il posizionamento da parte dei grandi speculatori, quali gli hedge funds, nei confronti della moneta unica europea rispetto al dollaro è da poco approdato in territorio negativo, indicando aspettative negative e ribassiste nei confronti dell’EUR. Il grafico a sinistra riporta infatti le posizioni speculative nette sull’EUR secondo la CFTC.

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