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| | Pie in the sky

Pie In The Sky – 27 Marzo

Il nostro approfondimento visual di Marzo mette sotto la lente d’ingrandimento alcune interessanti dinamiche che caratterizzano la situazione in Europa.


Il grafico qui sotto evidenzia la percentuale di varie materie prime che vengono importate dalla Russia in UE rispetto al totale del fabbisogno degli import


Da inizio anno, il valore delle importazioni europee di gas dalla Russia ha registrato un aumento del 247%


Il grafico mostra l’evoluzione del prezzo del bond governativo austriaco sulla scadenza a cent’anni: da novembre 2020 è in ribasso del 55% circa, a causa del rialzo nelle aspettative di inflazione e di una politica monetaria meno accomodante da parte delle banche centrali


Le evidenze proposte prevedono un deterioramento fino a 400BN EUR nel disavanzo commerciale dell’Eurozona. Supponendo che i prezzi delle materie prime rimangano sugli attuali elevati livelli, il sano disavanzo commerciale corrente europeo sarebbe azzerato e di fatto tramutato in un deficit, con conseguenze inflazionarie


L’infografica estrapolata da un report di Confcommercio evidenzia che i consumi a febbraio 2022 sono in ribasso del 10% rispetto allo stesso periodo pre-pandemia, con inflazione al 6% a fronte di un PIL in decremento del 2% nel primo trimestre


Secondo quanto rilevato da Commerzbank, in Germania 4 aziende su 5 stanno riportando difficoltà nel reperire materie prime per alimentare le catene del valore dei propri processi produttivi


Nonostante le azioni europee scambino storicamente a sconto rispetto alle quotazioni osservate sul mercato americano, il livello di differenziale attualmente raggiunto tra i multipli di prezzo sugli utili di azioni EU vs. US non si verificava dal 1987


D’altra parte, la performance dei listini azionari americani è stata significativamente più premiante nel corso dell’ultima decade, ovvero +14.8% p.a. per l’S&P 500 vs. +4.3% p.a. per l’EuroStoxx 600


La discesa dei mercati azionari europei dai massimi raggiunti nel corso del 2021 rimane piuttosto contenuta rispetto ad altri eventi di crisi, incorporando di fatto uno scenario che prevede solamente un modesto rallentamento della crescita economica


Nonostante il calo dei listini azionari europei possa ancora considerarsi modesto, i flussi in uscita dipingono un quadro più cupo: in febbraio, infatti, si è assistito al più imponente deflusso di capitali dall’azionario europeo, ovvero circa -6BN USD

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