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Pie In The Sky – Aprile (2) 2025

Lights

Timing the market

«Chi vive in base ad una sfera di cristallo, mangerà vetro frantumato» dice Ray Dalio, a memoria del fatto che è impossibile basare la propria strategia di vittorie di breve periodo.

Il grafico a lato evidenzia l’importanza di un approccio disciplinato: se si fossero persi i 10 giorni migliori in termini di rendimento dell’S&P500 negli ultimi 20 anni, oltre metà del ritorno totale del portafoglio non sarebbe stato ottenuto.


Timing the market

Solitamente, durante un periodo ribassista, un investitore è tentato di vendere le proprie posizioni in attesa che la situazione migliori, poiché non è più in grado di tollerare la volatilità. Sorge dunque un nuovo interrogativo: quando tornare ad investire sul mercato? Di solito, si tende ad aspettare che il clima di paura si attenui, ma ciò avviene spesso quando le quotazioni degli asset sono già risalite. Un approccio basato sul timing e sull’emotività è di fatto una strategia basata su vendere basso (durante una crisi), e comprare caro (quando invece la situazione si è stabilizzata). Come dimostra il grafico di JP Morgan, lo scenario 3 “Sell and Wait” (che prevede di vendere le proprie posizioni e andare cash 12 mesi prima del crollo, per poi rientrare 12 mesi dopo la crisi) dà ritorni storicamente inferiori rispetto a rimanere sermpe investiti (scenario 1 “Strategic”).


Cos’è successo dopo importanti correzioni

L’indice S&P 500 è sceso di 10.5% nelle sedute di borsa del 3 e 4 aprile: si è trattato della quinta correzione più ampia dal 1950.

Cosa è successo in passato dopo le più grandi correzioni di due giorni? In ognuno dei casi analizzati, le azioni sono cresciute in modo sostanziale nei successivi 1, 3 e 5 anni.


Ribassi e recuperi

Dalla tabella qui a lato, nella quale sono riportati tutti i ribassi superiori al 10% dal dopoguerra ad oggi, emerge che nei 73 anni analizzati ci sono stati:

• 14 ribassi tra il 10% e il 20% (uno ogni 5 anni)

• 5 ribassi tra il 20% e il 30% (uno ogni 15 anni)

• 6 ribassi maggiori del 30% (uno ogni 12 anni)

Per un totale di 25 ribassi maggiori del 10% (media 23%).

Di fatto, in media, dopo soli 13 mesi la perdita potenzialmente sarà già stata del tutto assorbita.


Volatilità e ritorni negli anni successivi

L’indice della volatilità dell’Equity (VIX) ha chiuso la settimana a +45.3%, una chiusura tra le più elevate della storia.

Il grafico a lato mostra un recap di cosa è successo in passato a seguito dei livelli di VIX più alti registrati in chiusura di settimana.


3 aprile, una giornata storica

La giornata del 3 aprile, quella immediatamente successiva al «Liberation day», è a suo modo già entrata nella storia della finanza: il -4,84% registrato dall’indice S&P500 è infatti un evento decisamente raro, come si evince dalla distribuzione dei ritorni giornalieri rappresentata nel grafico qui a lato.


Mettiamo tutto in prospettiva

Allargare l’orizzonte temporale di riferimento è senza dubbio un esercizio utile per mettere in prospettiva i movimenti frenetici degli ultimi giorni.


Bull & Bear markets

Il grafico mette in evidenza come storicamente il mercato – in questo caso il riferimento è l’indice S&P500 – abbia visto molto più di frequente cicli rialzisti (Bull markets) che ribassi (Bear markets), e che i ritorni dei primi siano stati di gran lunga superiori rispetto alle perdite dei secondi.


90 giorni di stop, ma non per tutti

Anche il 9 aprile è stato un giorno storico, l’indice azionario S&P 500 ha segnato il terzo rialzo più grande della storia, chiudendo a +9.52%.

La crescita repentina dell’indice è stata causata dall’annuncio di una pausa di 90 giorni delle tariffe commerciali per tutti i paesi coinvolti tranne che per la Cina, che ha visto un ulteriore inasprimento dei dazi per un totale complessivo di 125%.

Poche ore prima di questa notizia il presidente Trump ha pubblicato sulla piattaforma X il post che riportiamo, dichiarando: «Questo è un ottimo momento per comprare!».


Azionario rialzista dopo il crollo

Dal 1990, tredici dei venti giorni migliori  per l’indice S&P500 si sono verificati entro due settimane dai venti giorni peggiori.


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